– Degustazione presso la cantina del castello di Torrimpietra –

 

In questo articolo vi raccontiamo l’esperienza che abbiamo avuto alla cantina del castello di Torrimpietra quando abbiamo fatto la degustazione di alcuni dei loro vini.

Siamo rimasti a bocca aperta quando abbiamo visto la cantina, scavata nel tufo, e con una grande selezione di vini, se il vino vi affascina, questo è il posto giusto perché sarete travolti da tutta una serie di emozioni, e non solo! Anni e anni di storia e di cultura, ed una proposta gastronomica eccellente completano questo meraviglioso quadro di questo meraviglioso luogo!

Iniziamo la nostra degustazione con un vino bianco il Macchia Sacra, questo vino prende il nome da una zona della loro tenuta ed è un vino che è costituito per il 100% da uve fiano, molto importante quando prendete un vino è leggere l’etichetta, perché li ci sono tutte le informazioni che vi servono.

L’etichetta vi dice il nome dell’azienda, in genere c’è un logo, poi sotto c’è il nome del vino, che può essere il nome dell’uva, può essere il nome del luogo o un nome di fantasia, questo non è importante, poi troviamo la zona dove è fatto e la zona dove è stato imbottigliato, in questo caso il macchia sacra è stato imbottigliato a Torrimpietra, dunque è stato imbottigliato nell’azienda stessa. Oltre a queste informazioni troviamo anche l’anno di vendemmia e che tipo di vino è per esempio d.o.c, d.o.g.c., i.g.t. ecc.

Christian ci spiega che il principio per il quale si abbina il vino è chiamato per contrapposizione ed è un sistema scientifico e comunque si parte sempre dal cibo, e soprattutto da come questo cibo è cucinato.

Per fare un esempio pratico una bistecca di carne rossa, quindi di manzo, viene classificata come cibo a tendenza dolce, ma dobbiamo capire anche che tipo di spezie ci sono, ad esempio, oppure con quale contorno la assaporo, perché un conto è mangiare una bistecca da sola, un conto per esempio è mangiarla con delle verdure, in caso di una zucchina grigliata avremo un sapore più delicato, quindi useremo un rosso, magari non troppo deciso altrimenti copriremmo il sapore delle verdure, se invece la mangiamo con delle patate molto saporite che hanno aglio rosmarino e una serie di spezie in più allora opteremo per qualcosa di più forte, più corposo, perché l’obbiettivo del vino è quello di accompagnare il cibo e quello anche di pulire la bocca,

Quindi se dobbiamo rimanere all’interno della cantina del castello possiamo abbinare alla nostra bistecca con verdure grigliate un cesanese rosso, che nonostante l’alto grado alcolico, sviluppa una buona acidità e mantiene il giusto equilibrio di sapori.

 

Sempre durante la degustazione del vino bianco andiamo anche a scoprire come controllare che il vino abbia il giusto punto di alcool, quindi inclinando il bicchiere si va a creare un arco con il liquido.

Come potete osservare se lo fate nel pratico questo arco in base al il liquido può rimanere a lungo o si può rompere o ancora creare delle lacrime abbastanza velocemente in questo caso (quello del macchia sacra) vedete che è un liquido piuttosto grasso denso omogeneo, questo ha un alcol importante ora sapendo che il macchia sacra sviluppa 13,5°C posso osservare che data la permanenza dell’arco ho il giusto alcool.

Se lo facciamo con uno champagne per esempio o uno spumante voi avreste visto un arco che si rompeva quasi subito perché è poco viscoso essendo poco viscoso si rompe subito e quindi mi dice che c’è poco alcool cosa che in uno champagne è corretta perché sviluppa generalmente 10,5°/11°.

Terminata la parte visiva, passiamo a quella olfattiva, in questa fantastica esperienza veniamo finalmente a conoscenza di un particolare sul vino piuttosto curioso.

Spesso abbiamo sentito che nel vino i sommelier e gli esperti ci sentono degli aromi floreali o di frutta, ma anche sentori, molto particolari come pellame, sigaro ed altre cose che a primo impatto possono sembrare assurde.

Quindi questi aromi da dove vengono? Prima di tutto dobbiamo capire che il vino ha tre ingredienti principali che sono acqua, liquido zuccherino che si trasforma in alcool e minerali. Gli aromi e sentori del vino vengono dati dalla mescolanza dei minerali che generano degli effluvi che poi noi percepiamo con il nostro naso. I chimici hanno creato una serie di codici per identificare i sentori del vino come per esempio C14 e altre sigle alfanumeriche. Ora se noi andiamo a parlare di C14 non capiamo nulla, ecco perché c’è stata la necessità di “umanizzare” i codici chimici del vino, quindi facciamo un esempio che non corrisponde alla realtà ma è solo un esempio: Se io alla sigla C14 associo il sapore dell’ananas mi torna molto più semplice identificare il gusto e l’aroma di un vino.

Versate il vostro bicchiere di vino, poggiatelo sul tavolo, fatelo roteare leggermente e ossigenatelo in maniera tale da rendere l’analisi olfattiva un piacere, e una ricerca di sentori.

Affidatevi al sommelier se siete in un posto dove questa figura è presente perché saprà sempre consigliarvi per il meglio, qualora non ci fosse e siete in dubbio, c’è sempre internet.

 

Terminata la parte dell’olfatto andiamo a fare quella gustativa, quindi assaggiamo il vino. L’organo principale del gusto è la lingua e tramite la lingua che distinguiamo i sapori e il gusto di qualsiasi alimento.

La lingua è un po’ come il nostro sensore di percezione, il sentore acido del vino lo sentirete nella parte anteriore della lingua mentre se dolce, lo percepirete sulla punta della lingua, se doveste riscontrare un sapore amaro quello sarà nella parte posteriore, un vino ben equilibrato sosta più o meno al centro della vostra lingua in perfetta armonia con il gusto dandovi una sensazione umami.

Questo vino bianco bello corposo e deciso, vista la sua importanza alcolica può essere abbinato con pesce, molto sostanzioso, ma anche salumi e formaggi, carne bianca e antipasti sostanziosi.

 

 

Subito dopo il macchia sacra andiamo ad assaporare un vino rosso, un Roma riserva, sempre delle loro cantine, questo vino è affinato 18 mesi in cantina, quindi in botte, e poi viene imbottigliato. Una volta imbottigliato non invecchia più ma “affina in bottiglia” ovvero grazie al turacciolo in sughero che fa uscire del gas e fa entrare ossigeno, quindi si stabilizza.

Voi dovete saper che un vino appena imbottigliato non è bevibile…perché subisce lo shock dei vari processi di lavorazione!

Può rimanere in bottiglia anche 9 mesi, in questa cantina trattano solo vini biologici, il Roma riserva, è un vino corposo rosso fatto con due uvaggi: Montepulciano secondo disciplinare e Syrah (in questo caso). Si abbina bene con carne rossa, formaggi stagionati, spezzatini.

Se l’argomento ti interessa, ti consigliamo di vedere il video completo sul nostro canale YouTube:

La cantina del castello di Torrimpietra:

Web: https://castelloditorreinpietra.com/

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Informazioni:

Telefono: +39 06 61697070

E-mail: cantina@castelloditorreinpietra.com

Via di Torrimpietra 247

00050 Torrimpietra (Roma)

Su Google Maps: https://www.google.com/maps/dir//41.9291299,12.2240765/@41.92913,12.224077,11z?hl=it

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